Continuano i Seminari che ci offrono un momento di riflessione rispetto alla storia e al significato delle feste nazionali. Oggi abbiamo avuto il piacere di ospitare di nuovo la volontaria Chiara Iannaccone che, ancora una volta, ci ha riempito il cuore di emozioni nel raccontarci con tanta passione la storia e il senso del 1° Maggio; noi tutti pensavamo che era una semplice festa nazionale, uno di quei “ giorni liberi dal lavoro” perché è proprio così che viene chiamata “ la festa dei lavoratori”.
Questa festa non è una giornata che nasce in Italia ma ha le sue radici nell’America di fine Ottocento, a Chicago, dove ci fu un largo sciopero per la rivendicazione dei diritti dei lavoratori che purtroppo finì nel sangue. Nel 1889 fu organizzata in Europa una grande manifestazione stabilita in modo che tutti i lavoratori, nello stesso giorno, in tutti i paesi e tutte le città, scendessero in strada per chiedere alle pubbliche autorità la riduzione della giornata lavorativa a 8 ore.
Con il passare del tempo questa giornata si è trasformata a poco a poco in una festa senza significato, il 1° Maggio non è più un giorno per ricordare i diritti dei lavoratori ma una festa volta al consumismo. A volte, la realtà attuale ci porta ad inseguire ideali fasulli e noi per farne parte siamo disposti a calpestare i nostri diritti e la nostra etica. Dovremmo prendere esempio dalle persone che ci hanno preceduto, reclamando i nostri diritti e non facendoci inghiottire da una società votata al consumismo, per preservare un futuro più roseo a chi verrà dopo di noi.
Oggi noi stiamo riscoprendo l’importanza di poter adoperarsi in piccoli compiti che ci aiutano a crescere come uomini; la responsabilità e l’impegno che mettiamo nel realizzare un lavoro ci fa sentire parte di un tutto. Il primo Maggio, noi ospiti di “Villa Dora”, festeggeremo il nostro impegno nei piccoli lavori che ci stanno facendo riscoprire la bellezza della vita.