Ogni anno in Comunità si riscopre la bellezza del Natale, ma soprattutto il significato profondo che non è fatto solo di doni e grandi feste, ma è riscoperta di valori. Il tema che abbiamo scelto di approfondire quest’anno attraverso i seminari e che guiderà il nostro percorso sino alla nascita di Gesù, è “la gioia di vivere l’umiltà”.
Il primo incontro ha visto la presenza di Padre Gianluca Manganello che ci ha parlato della vita di Gesù e di San Francesco quali esempi attraverso cui saper riconoscere il valore dell’umiltà.
Padre Gianluca ci ha raccontato di San Francesco d’Assisi che, spogliatosi dei suoi “panni”, si dedica agli altri. Il Santo di Assisi non ha solo insegnato la strada, ma, vestito del suo saio marrone, simbolo di terra e di umiltà, l’ha percorsa con la gente. San Francesco, come Gesù, sceglie gli ultimi, l’ultimo posto. Gesù, infatti, sceglie di nascere a Betlemme, in una mangiatoia, figlio di un falegname e di una semplice donna. Crescendo mantiene il suo stile di vita umile, non sceglie di rimanere a Gerusalemme ma in uno sperduto paesino chiamato Nazareth; continua a diffondere la parola di Dio tra gli uomini e, solo a trent’anni, inizia la sua missione pubblica circondandosi di pastori, pescatori e di uno zelota. Anche per quanto riguarda la sua morte predilige la peggiore: in mezzo ai ladri, abbandonato, tradito, venduto. Dio lo esalta per questo, ha saputo farsi piccolo per rendersi grande.
Frate Gianluca paragona Gesù ad una molla dicendo: “se la tiri poco, poca sarà la spinta, mentre più la tiri verso il basso, più sarà forte la spinta verso l’alto”. Infatti Gesù così fa, si è spinto fino in basso per poter spiccare il volo.
Penso che questo incontro ci ha donato tanto perché ci ha fatto riflettere su quanto sia importante il valore dell’ umiltà, del riconoscere la grandezza di ogni essere umano.
E’ questa la traccia che vogliamo dare al nostro Natale, è questa la via che vogliamo percorrere nella nostra vita: vivere la gioia dell’umiltà.