8 marzo

Oggi si è tenuto un interessante seminario sul significato dell’ 8 Marzo, giorno in cui si festeggia la  donna, il seminario è stato tenuto da una volontaria del nostro Centro, Chiara Iannaccone.

Chiara ci ha esposto la questione da giovane donna piena di speranze e fermezza nell’affermare le sue idee e i suoi ideali.

Ci ha mostrato la condizione odierna delle donne attraverso un videoclip di testimonianze, abbiamo da subito notato che tutte hanno sogni e desideri comuni, quali: non essere discriminate per il sesso, avere figli e costruire una famiglia facendo coincidere la vita personale con il mondo del lavoro.

Subito dopo, Chiara ci ha proferito l’argomento attraverso delle diapositive di carattere storico, mediante le quali abbiamo capito dove nasce la tradizione della festa della donna e dell’8 marzo.

Già dagli inizio del ‘900 le donne si sono battute per i loro diritti – in primis il diritto al voto e l’abolizione del lavoro minorile-, in un mondo, però, governato da uomini che non hanno mai ascoltato né i loro bisogni né  riconosciuto i loro diritti.

Manifestazioni di piazza che si sono succedute nel corso degli anni  hanno favorito e dato avvio ad un cambiamento. Ad esempio in Russia le donne rimaste sole, perché i figli e i mariti erano in guerra, pretendevano i loro diritti di mogli e madri e le loro lotte hanno portato alla caduta dello zarismo; altro momento significativo il “Woman’s  Day” a Chicago in cui le donne pretendevano il loro diritto al voto e al lavoro eguale a quello degli uomini.

Successivamente fu istituita la “Giornata Nazionale della Donna”, quella che noi conosciamo come la festa della donna che ricorre l’8 Marzo, la data segna  un tragico incendio avvenuto in una fabbrica di camice in cui persero la vita più di 150 donne. Il simbolo scelto per questa giornata è la  mimosa, pianta che fiorisce in Febbraio e che esprime la semplicità.

Dopo aver ascoltato la storia di questa ricorrenza, si è aperto un dibattito sull’ineguaglianza tra uomini e donne, al termine del quale si è compreso che per abbassare i pregiudizi bisogna crescere in un ambiente che favorisce l’uguaglianza e non la diversità.