la Casa sulla Roccia e il Comune di Prata P.U., in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, presentano la prima dello spettacolo dal titolo “Lavi(s)tacieca”.
Protagonisti dello spettacolo gli ospiti della Comunità Terapeutica “Villa Dora”, seconda fase del programma terapeutico proposto da “La Casa sulla Roccia”, sostenuti e guidati dai collaudati artisti dell’Associazione “Il Teatro di Gluck”.
Il laboratorio teatrale de “La Casa sulla Roccia” ormai inserito a pieno titolo nelle attività della Comunità Terapeutica, è per i ragazzi di “Villa Dora” uno strumento educativo di espressione del sé e di incontro con l’altro; uno strumento che immancabilamente continua a produrre i suoi frutti anche nel campo della prevenzione territoriale.
Quello che i ragazzi ci proprongono è uno spettacolo dagli “angoli spigolosi”, che ritrae il volto di una società in cui ormai “l’amore” è andato perduto, una società anomica ormai legata a valori che non la porteranno da nessuna parte, una società che guarda spasmodicamente al futuro senza mai guardarsi indietro per imparare dai suoi errori.
“Lavi(s)tacieca” è proprio questo, una storia di oggi, una favola amara, che racconta di un “piccolo popolo, di un piccolo paese, governato da un grande RE”. La popolazione del piccolo mondo ormai “cieca” non riesce e non vuole vedere; diventa marionetta, schiava di un sistema corrotto, deformato, degenerato, senza rispetto, senza affetto, senza occhi. Ed attratta sempre più dal denaro, dall’apparire, dall’affermazione di sé, si dimentica di “un’altra parte del mondo”, non riuscendo più a cogliere la bellezza di un fiore che sboccia, la gioia di un sorriso negli occhi, la meraviglia di un bambino che gioca, l’amore per un cucciolo che cresce, la “passione” di una penna che scrive, l’ebbrezza del profumo di una primavera che arriva.
I ragazzi di Villa Dora vi aspettano Domenica 10 Aprile alle ore 20,00 presso la Villa Comunale di Prata P. U. (AV); e consigliano a tutti di sedersi, liberarsi dai tanti pensieri che affollano la propria mente, e lasciarsi trasportare in questo mondo “fantastico” che come pochi altri riesce a farci restare con i piedi ben saldati a terra, un mondo che va vissuto pienamente e va gurdato con molta attenzione, lasciando che mentre un occhio si ostini a guardare al di là del colle l’altro possa non perdere mai di vista la propria ombra.