La scorsa settimana in Comunità si è tenuto il primo seminario di preparazione alla Pasqua. Un ragazzo – che ha terminato il percorso e che al momento gestisce delle aziende- ci ha parlato della propria esperienza di rinascita. Il suo intervento, si è centrato su tematiche affettive, spirituali e religiose, che poi è la modalità con cui vive, lontano da eccessi e vicino alla semplicità. Simbolicamente Vincenzo incarna questa rinascita come testimonianza di impegno e della volontà nel realizzare un cambiamento di stile di vita. Vincenzo ci ha detto che ad un certo punto della sua vita si è reso conto di doversi fermare, di dover attuare una scelta forte, importante. Si è reso conto di avere un problema ed ha deciso che era arrivato il momento di risolverlo. Oggi ricorda la Comunità Villa Dora con gratificazione perché gli ha restituito dignità e libertà, distaccandosi da egoismo e presunzione. Egli ci ha invitato a riflettere sull’importanza dell’onestà come valore principe del cambiamento, che consente di sentirsi in pace con se stessi e con gli altri, eliminando ogni tipo di maschera, trovando soddisfazioni nelle relazioni sia sociali che familiari: assaporando il gusto e la gioia di vivere. Non bisogna chiudersi, bisogna invece ricercare spazi umani in modo convinto ed autonomo, alimentando quotidianamente la propria autostima e il senso di libertà. Rinascere è affidarsi al percorso, cercare di essere coerenti con la scelta fatta, perché i valori che insegna la Comunità ( onestà, rispetto per sé e per gli altri, responsabilità) sono importanti nelle situazioni di vita che vanno affrontate. Interrogandosi sulle scelte fatte di volta in volta, e sulle motivazioni che portano un individuo a scegliere una strada piuttosto che un’altra. La Comunità, prosegue Vincenzo, mi ha permesso di ritrovare le relazioni che avevo perso, facendo riferimento soprattutto al suo nucleo familiare, ” ha trasformato i miei comportamenti vittimistici e di comodità, mi ha restituito autonomia e indipendenza, mi ha donato la forza di sorridere ogni giorno”. Vincenzo ha proseguito ribadendo di non chiudersi in atteggiamenti sterili e di autocommiserazione ma di cercare di ribaltarli cercando proprio quegli spazi e quelle dimensioni in cui ascoltarsi, cercando di capire e riconoscere qualsiasi sentore di allarme che possa distogliere da una condotta valoriale. Oggi Vincenzo è una persona equilibrata lontana dagli eccessi della vita di una volta, umili, porta avanti valori e principi di auto aiuto, come strumento per analizzare e comprendere qualsiasi situazioni si presentino ad egli. Vincenzo è vivo. Rinato. Noi lotteremo piccolo grande uomo…Perché un giorno possiamo anche noi semi di speranza. Buona Pasqua amico.
Luigi