Giovedì 31 Marzo presso l’I.I.S.S. Ruggero II di Ariano Irpino, con gli alunni del 5° anno, si è tenuto un convegno sulla Legalità, grazie all’impegno del Preside dell’Istituto, Dott. Francesco Caloia. Il convegno ha avuto come relatori: il Dott. Franco Lo Priore, Responsabile Terapeutico della Comunità Villa Dora de “La casa sulla Roccia” – Associazione di Volontariato – e due ospiti della struttura: Ruslan e Antonio. L’incontro ha avuto inizio con l’intervento del Dott. F. Caloia che dapprima ha presentato gli ospiti per poi passare la parola a Franco Lo Priore che ha spiegato agli alunni come si sarebbero svolti i lavori e poi ha presentato il cortometraggio: “Il circo della farfalla”. La storia era quella di un uomo senza arti che veniva esibito in un circo come un mostro, come un oggetto senza valore e veniva deriso dal pubblico. Quest’uomo crede di essere destinato a vivere una vita di sofferenza, senza possibilità di riscatto e riabilitazione. Ad un tratto però cambia la scena. Il circo in cui l’uomo si esibisce viene visitato da un’altra compagnia. Quegli uomini a lui sconosciuti gli danno coraggio. Ce la puoi fare. Quelle poche parole creano un piccolo miracolo. L’uomo inizia a riconoscersi delle qualità, fino ad allora a lui sconosciute, vede la luce infondo al buio. Dalle ceneri ritrova la voglia di vivere e si mostra al pubblico senza più alcuna paura di essere deriso o giudicato. Alla visione del cortometraggio ha fatto seguito la testimonianza di Ruslan. Un giovane di 19 anni – di origini ucraine -, che ha raccontato la storia della sua vita partendo dall’infanzia. Ruslan ha citato le difficoltà vissute in famiglia nei suoi primi anni di vita. Il padre faceva uso di sostanze e la madre va in Italia per cercare un posto sicuro per sé e per il figlio. Ruslan, che dopo pochi mesi la raggiunge, si sente abbandonato, comincia a vivere mille insicurezze, si sente un gradino al di sotto degli altri: non si piace. Allora decide di assomigliare a suo padre, si traveste da uomo forte, che non ha bisogno di nessuno, che non piange mai. Ruslan, in adolescenza si riempie il corpo di tatuaggi e piercing per piacere agli altri, per piacere a se stesso, per sentirsi grande. Una storia di solitudine. Dolore e disperazione. Il passo è breve per arrivare all’uso di sostanze che ha inizio quando è giovanissimo. Si isola da tutto e da tutti. Ruslan conosce le sostanze all’età di 13 anni e con il passare degli anni abbandona la famiglia e la scuola, trascorrendo gli anni dei giochi tra Casa famiglia e Comunità. Perde tutto… Fino al giorno in cui, con l’aiuto della madre e del SERT, decide di incominciare un percorso presso la Comunità “La Casa sulla Roccia”. In un percorso alla ricerca delle emozioni e del sorriso riscopre l’importanza dei valori: Il rispetto, l’onesta e la responsabilità. Ritrova il rapporto perduto con la madre ed inizia ad amare se stesso, il proprio corpo, le proprie fragilità. Ora Ruslan è una persona onesta, responsabile e rispettosa che vuole riscattarsi e di riprendere quello che con il tempo aveva perso con la consapevolezza che da solo non può farcela ad affrontare il dolore ed il silenzio. Ha voglia di vivere. A seguire c’è stata la testimonianza di Antonio, un ragazzo di 22 anni. Anche lui come Ruslan ha raccontato la propria storia di vita partendo dall’infanzia fino ad arrivare ad oggi. Antonio da bambino viveva molti disagi in famiglia a causa della separazione dei genitori. Continui gli spostamenti tra la casa del padre e l’abitazione della madre. Perde l’equilibrio: prova rancore verso i proprio genitori. Non sa che fare: Perché proprio a me si chiede. Antonio diventa un ragazzo violento. Se il mondo mi ha fatto del male io lo restituirò, diceva. All’età di 14 anni inizia a fare uso di sostanze, abbandona la scuola. Entra in Comunità all’età di 18 anni e con l’andare avanti nel percorso fa i conti con la sua storia personale, con le sue difficoltà, con l’idea di sentirsi l’ultimo. Da quando è entrato in programma tante cose sono cambiate. Ha riallacciato i rapporti perduti con i genitori, ha degli amici, ha raggiunto l’obiettivo del Diploma della scuola superiore. Al momento è iscritto all’università. Antonio ce la sta facendo. Ha ripreso la sua vita, sta finalmente vivendo con dignità e speranza la sua età.
Il convegno si è chiuso con i ringraziamenti del Preside dell’Istituto che si è congratulato con Franco Lo Priore e i giovani ragazzi che hanno trasmesso ai suoi alunni quanto è importante credere nei valori e quanto è ancora più importante vivere all’insegna del rispetto, della responsabilità, dell’onestà: della LEGALITA’.